Il rapporto del coltivatore diretto con la cooperativa agricola non scalfisce il rispetto dei requisiti imposti dalle norme previdenziali, le quali prevedono l’obbligo di assoggettamento contributivo. Non comporta distrazione non solo il conferimento dei prodotti alla cooperativa agricola, ma nemmeno l’avvalersi dell’apporto lavorativo degli altri soci e la propria prestazione lavorativa a favore della cooperativa. E’ quanto confermato dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 10068 del 2024. Quali sono, quindi, le conseguenze, dal punto di vista previdenziale, della partecipazione del coltivatore diretto alla cooperativa agricola?