Divieto di discriminazione in base alla nazionalità, estensione delle prestazioni sociali dei Paesi ospitanti verso i lavoratori stranieri, riconoscimento delle qualifiche professionali e punti di contatti unico. Sono le principali previste dalla legge europea 2019-2020, in vigore dal 1° febbraio, che recepisce i contenuti di una serie di provvedimenti europei tesi a facilitare la libera circolazione dei lavoratori in ambito UE. Sempre in materia vengono corrette anche le criticità sollevate con alcune procedure di infrazione attivate contro l’Italia e finalizzate a rimuoverne gli ostacoli.