Quando l’esigenza di flessibilità nell’impiego di manodopera diviene primaria, il datore di lavoro deve fare i conti con il limite quantitativo che la legge e i CCNL pongono sul ricorso al lavoro a tempo determinato. Alla luce delle novità introdotte dalla legge di conversione del decreto Lavoro e delle ultime indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la circolare n. 9 del 2023, è possibile ipotizzare una soluzione efficace al problema può avvenire tramite il ricorso alla somministrazione di lavoratori assunti in apprendistato o appartenenti a specifiche categorie svantaggiate. Quanto si può risparmiare?