Obbligo contributivo per ferie non godute e riduzione del cuneo fiscale. Attenzione a non penalizzare il lavoratore

La gestione del saldo feriale, con riguardo alle ferie non godute, rappresenta spesso una problematica per imprese e consulenti del lavoro. Gestione che si complica, partire dal 2023, per via dell’esonero contributivo prorogato dalla legge di Bilancio 2023 e potenziato dal decreto Lavoro. In particolare, l’innalzamento dell’imponibile contributivo rischia di falsare la situazione economica del dipendente con la conseguenza di escluderlo dal campo di applicazione dell’agevolazione contributiva. Dunque, una doppia penalizzazione: non aver goduto del periodo di riposo riconosciuto dalla normativa in materia e, successivamente, essere escluso dall’ambito di applicazione dell’esonero contributivo che, ad oggi, è fissato nella misura del 6 e 7%.

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