Entra in vigore il 20 maggio la legge n. 49 del 2023 in materia di equo compenso delle prestazioni professionali. Le nuove regole sono finalizzate ad assicurare al professionista un compenso commisurato al valore della prestazione e rafforzarne la tutela nel rapporto contrattuale con enti pubblici, banche e imprese private che, sussistendo specifiche dimensioni o fatturato, sono ritenute contraenti forti. Sono nulle per legge le pattuizioni e le clausole, ad esempio, che vietano al professionista di richiedere acconti nel corso della prestazione, consentono al cliente di modificare unilateralmente le condizioni del contratto o attribuiscono al committente vantaggi sproporzionati. Una sanzione può essere irrogata dall’Ordine di appartenenza al professionista che accetta un incarico contenente un compenso non equo. Quali sono le altre novità?