Il congedo parentale sta subendo modificazioni importanti. L’intenzione è chiara: favorire la natalità e muoversi nella direzione di un’equiparazione (per taluni innaturale) dei genitori anche nei doveri legati alla cura dei figli. Sono, dunque, molte le novità di cui tenere conto per la corretta interpretazione e applicazione pratica della disciplina. Infatti, oltre a quanto già previsto dal D.Lgs. n. 105/2022, la legge di Bilancio 2023 interviene sul primo periodo del comma 1 dell’art. 34 del D.Lgs n. 151/2001 che, a sua volta, disciplina il trattamento economico dei primi tre mesi di congedo parentale. Nessun prolungamento, quindi, del congedo, ma una diversa indennità di uno dei primi tre mesi di congedo.