L’Unione Europea risponde alle sfide del mondo del lavoro con una proposta di direttiva sulle piattaforme digitali, che mira a regolamentare lo status di platform worker, considerato che a dicembre 2021 si registrano più di 100 decisioni della Corte UE e 15 decisioni amministrative proprio sulla questione della natura subordinata o autonoma del rapporto. L’obiettivo è garantire una maggiore certezza del diritto, affinchè ci si possa muovere entro i confini della legalità, riducendo altresì i costi del contenzioso. Allo stesso tempo si vuole sostenere la crescita delle imprese della gig economy e assicurare una maggiore trasparenza nel ricorso ai meccanismi dell’algoritmo che regolano il lavoro.