Il massimale contributivo annuo, come definito dalla legge n. 335 del 1995, rappresenta un valore fondamentale per il corretto adempimento degli obblighi previdenziali, in particolare, nelle ipotesi di reimpiego del lavoratore o di prosecuzione del rapporto successivamente al conseguimento della pensione. In materia, il Ministero del Lavoro ha chiarito che la data di prima iscrizione alla cassa previdenziale rimane valida anche dopo l’ottenimento di un trattamento pensionistico, mantenendo così il regime contributivo originario del lavoratore. A quanto corrisponde il massimale contributivo stabilito per il 2024? Cosa prevedono in dettaglio le norme in materia e le circolari INPS? Quali sanzioni rischiano i datori di lavoro?