La tutela della salute dei lavoratori agili presenta diversi profili che riguardano non solo l’assetto normativo, ma anche aspetti di epidemiologia occupazionale. Aspetti non privi di tratti paradossali, ma tutti, a ben vedere, collegati all’assenza di controllo diretto della prestazione di lavoro da parte del datore di lavoro. Se da un lato si registra la difficoltà di applicare vecchie norme a un fenomeno nuovo, dall’altro si registra l’emersione di nuovi rischi. Superlavoro e correlato rischio da stress, che possono essere contrastati con un accorto utilizzo della disconnessione. Ma anche patologie di natura psico-sociale connesse non al superlavoro, bensì al lavoro isolato e deprivato della sua dimensione interpersonale e comunicativa. Il fenomeno va, quindi, affrontato con lo spirito analitico di chi s’interroga senza pregiudizi sulla ragionevole inapplicabilità di quelle parti della normativa di tutela della salute e della sicurezza a quel lavoro senza luogo e senza tempo che è il lavoro agile.