Cambiano le regole, con qualche restrizione, per l’accesso al regime dei lavoratori impatriati dal 1° gennaio. Il D.Lgs. n. 209 del 2023, per l’attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale, prevede, in primo luogo, una riduzione della detassazione dal 70% al 50% circoscritta ai soli redditi da lavoro dipendente e assimilati, nonché da lavoro autonomo, con un tetto annuo di 600.000 euro. La revisione operata dal Governo incide anche sulle condizioni di accesso al trattamento agevolativo: sarà richiesta, infatti, la condizione dell’elevata qualificazione o specializzazione del lavoratore e un periodo di residenza all’estero di almeno 3 anni. Inoltre, il lavoratore dovrà impegnarsi a risiedere in Italia per almeno 4 anni, pena la decadenza dall’agevolazione. Quali sono gli effetti delle nuove regole? Come si applicano?