È contraria al diritto dell’Unione la normativa nazionale che subordina la corresponsione di una remunerazione supplementare, in modo uniforme per i lavoratori a tempo parziale e per i lavoratori a tempo pieno comparabili, al superamento dello stesso numero di ore di lavoro in una determinata attività, quale il servizio di volo di un pilota, al fine di compensare un particolare carico di lavoro connesso a tale attività. E’ quanto ha dichiarato la Corte di Giustizia Ue nelle sentenza del 19 ottobre 2023 alla causa n. C-660/20.