Durante lo svolgimento di un rapporto di lavoro subordinato può sorgere l’esigenza di riconoscere al dipendente un importo maggiore rispetto all’importo lordo concordato in contratto. In questo caso è possibile aumentare di livello l’inquadramento assegnato al lavoratore in fase di assunzione oppure introdurre una ulteriore voce retributiva denominata ”superminimo”, che può essere assorbibile o non assorbibile a seconda di quanto previsto nel contratto collettivo o individuale. Quest’ultima possibilità specialmente in presenza di esigenze organizzative a carattere temporaneo, presenta profili di convenienza per l’azienda in termini di costo del lavoro. Cosa conviene di più?