Il contratto di espansione, come modificato dalla legge di Bilancio 2022 e in ultimo dal decreto Lavoro, è stato pensato per favorire il ricambio dell’organico delle imprese. In particolare, consente di accedere al pensionamento (anticipato o di vecchiaia) 5 anni prima del raggiungimento dei requisiti richiesti. Possibilità è riconosciuta ai lavoratori dipendenti da imprese con più di 1.000 addetti, ridotti a 50 per gli anni 2022 e 2023. Si tratta di una misura transitoria che, in vista della prossima legge di Bilancio, potrebbe essere rivista. Ipotesi molto accreditata è, infatti, quella di prevedere una versione riveduta e corretta del contratto di espansione che assorba l’attuale strumento e l’isopensione nella prospettiva della gestione dei turnover generazionali delle aziende. Come funziona?