Si sono aperti nuovi scenari per lo smart working dal 1° settembre, tra nuovi obblighi e norme da interpretare, coordinare e gestire. Ma le imprese hanno interesse a continuare ad operare secondo questa modalità? Se il dubbio è legittimo, la risposta dovrebbe essere affermativa. Dopo la pandemia non è ormai più possibile tornare pienamente alle modalità di lavoro precedenti per due semplici ragioni: la vita e il lavoro sono ormai strettamente connessi, grazie alla tecnologia e il modello del lavoro ibrido è quello che le nuove generazioni chiedono ormai come condizione imprescindibile. Se poi aggiungiamo l’incertezza della crisi energetica e l’esigenza di razionalizzare o ridurre i consumi, il lavoro da remoto non può che essere la via da seguire per la continuità e la sostenibilità aziendale. I prossimi mesi ce lo diranno!