Durante il rapporto di lavoro può sorgere l’esigenza, da parte del datore, di modificare il luogo di svolgimento del lavoro a causa di molteplici giustificate motivazioni. La legge prevede che il trasferimento di un lavoratore da un’unità produttiva a un’altra può avvenire soltanto per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive, fermo restando che ulteriori limiti e condizioni possono essere rilevabili da alcune leggi speciali, oltre che dal corrispondente CCNL. Cosa deve dimostrare il datore di lavoro per giustificare il trasferimento? Come deve essere comunicato? Cosa succede se il lavoratore si rifiuta?