Il Senato si appresta ad approvare in via definitiva il Ddl sull’equo compenso: un testo con molte luci e alcune ombre, che rischiano di penalizzare i lavoratori autonomi più giovani. L’aspetto più critico riguarda la metodologia con cui saranno comminate le sanzioni per i professionisti che accetteranno un compenso inferiore a quello ritenuto equo e proporzionato alla prestazione: il Ddl, infatti, pone sanzioni a carico dei soli professionisti iscritti agli ordini, senza considerare che, sul mercato dei servizi professionali, operano, in concorrenza, anche con altri soggetti. In relazione a prestazioni assimilabili, pertanto, alcuni operatori (società di servizi e big della consulenza) godranno di piena autonomia e libertà negoziale; altri (professionisti iscritti agli ordini) ne verranno privati. Disincentivando così l’iscrizione agli Ordini da parte dei giovani.