L’adeguamento degli assegni familiari e di vari vantaggi fiscali, concessi dall’Austria a favore dei lavoratori in funzione dello stato di residenza dei loro figli, è contrario al diritto dell’Unione. Tale meccanismo costituisce una discriminazione indiretta non giustificata, fondata sulla cittadinanza dei lavoratori migranti. E’ quanto ha deciso la Corte di Giustizia UE nella sentenza del 16 giugno 2022 alla causa n. C-328/20.