È arrivato il momento di provare a rendere stabile lo smart working, per consentire a datori di lavoro e lavoratori di ottenere vantaggi reciproci dall’esperienza maturata nel periodo della pandemia. Nel protocollo nazionale si prevede che l’accordo individuale sottoscritto tra datore di lavoro e lavoratore si adegui ai contenuti dell’eventuale contrattazione collettiva di riferimento e che sia coerente con la disciplina di legge e con le linee di indirizzo definite nel protocollo stesso. Un punto rilevante: viene modificato il ruolo che, nella disposizione di legge, era lasciato all’accordo individuale fra datore e singolo lavoratore, accettando che la contrattazione collettiva possa, anche in sede aziendale, procedere ad una gestione condivisa del lavoro agile. Con quali conseguenze?